Consumatori danneggiati dal Coronavirus?

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È evidente come il Coronavirus (da quel maledetto 10 febbraio 2020 quando irruppe in Italia) stia impattando profondamente e drammaticamente sulle nostre vite e, nel constatare come ciò si ripercuota anche sulla tutela dei consumatori, occorre farlo tenendo conto della particolarità ed eccezionalità dell’attuale situazione emergenziale. L’evoluzione del diritto dei consumi ha messo in risalto alcuni diritti fondamentali, come quello alla salute, alle informazioni precontrattuali e allo svolgimento di pratiche commerciali corrette; tuttavia, la situazione di eccezionalità conseguente alla c.d. emergenza Covid-19, ha posto in luce la necessità di ripensare tali istituti al fine di calarli nel contesto concreto in cui operano. In questo frangente, ancora una volta, ben si inserisce l’attività svolta dall’AGCM, non solo in virtù della più che ovvia assenza di una giurisprudenza in tema di tutela del consumatore nell’ambito dell’emergenza da Coronavirus, ma anche in ragione, come detto, della circostanza per cui i diritti dei consumatori assumono connotazioni particolari. L’attività dell’Autorità, invero, si inserisce in un acceso dibattito sulla legislazione emergenziale, che impone non solo di guardare con attenzione al rapporto fra Stato e Regioni, ma soprattutto di ripensare agli istituti tradizionali in un’ottica di bilanciamento fra valori costituzionali, guardando ad essi attraverso la lente dell’eccezionalità.

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